Curiosità dall'esposizione internazionale Milipol Paris: I droni militari
I droni militari, noti anche come veicoli aerei senza equipaggio (UAV), sono diventati uno strumento indispensabile per le forze armate di tutto il mondo.
Questi dispositivi high-tech offrono una serie di vantaggi rispetto ai metodi tradizionali di sorveglianza, attacco e ricognizione.
In questo articolo andremo a esplorare le caratteristiche, i vantaggi e le preoccupazioni destate dall’utilizzo di tali strumentazioni.
I droni militari sono aeromobili che non necessitano di un pilota umano a bordo del velivolo.
Possono infatti essere controllati tramite connessione satellitare da una stazione di terra.
Possono, inoltre, essere dotati di sensori, camere e armi in base al ruolo e alla funzione.
La tecnologia avanza a un ritmo impressionante, consentendo a questi strumenti di volare a grandi altezze, rimanendo in aria per periodi prolungati e trasportando una varietà di carichi utili, tra cui telecamere ad alta risoluzione e armamenti sofisticati.
Sono strumenti che possono essere suddivisi in diverse categorie in base alle loro dimensioni, alla loro capacità di volo e all’altitudine che possono raggiungere.
Le principali tipologie sono:
- Mini UAVs: piccoli droni che possono essere lanciati a mano o catapultati; sono utilizzati principalmente per ricognizioni brevi e per sorveglianza ad una bassa altitudine. Hanno un’apertura alare inferiore ai 5 metri e un peso inferiore a 25 kg;
- Medium-Altitude Long-Endurance (MALE) UAVs (medio raggio - media altitudine): sono droni più grandi che possono volare fino a 15.000 metri di altitudine e fino a 24 ore di tempo. Sono utilizzati principalmente per missioni di sorveglianza, ricognizione e come supporto per i combattimenti. Hanno un’apertura alare che può raggiungere i 30 metri e un peso che può raggiungere i 2.000 kg.
- High-Altitude Long-Endurance (HALE) UAVs (lungo raggio ad alta quota): sono i droni più grandi e quelli maggiormente equipaggiati; possono volare fino a 20.000 metri di quota e per più di 40 ore di tempo. Sono utilizzati principalmente per missioni di sorveglianza e ricognizione grazie alla loro capacità di coprire grandi distanze e di rimanere in volo per lunghi periodi. Hanno un’apertura alare che può raggiungere i 40 metri e un peso che raggiunge i 15.000 kg (un aereo di linea a vuoto pesa circa 22.000 kg).
- Unmanned Combat Aerial Vehicles (UCAVs) (veicoli aerei da combattimento senza equipaggio): sono droni progettati per missioni di attacco e combattimento. Possono trasportare missili, bombe e altre armi, possono operare in modo autonomo o semi-autonomo e possono eseguire manovre complesse.
I droni utilizzano vari tipi di propulsione; alcuni utilizzano la propulsione a getto, che sfrutta il principio della reazione per generare spinta; altri utilizzano la propulsione elettrica, che sfrutta l’energia per alimentare i motori del drone.
È importante notare che il tipo di propulsione utilizzato può influenzare le prestazioni del drone, inclusa la sua autonomia di volo, la sua velocità massima e la sua capacità di trasportare carichi utili.
Ad esempio, i droni con propulsione a getto tendono ad avere una maggiore velocità massima e una maggiore capacità di carico utile, ma possono avere un’autonomia di volo più breve rispetto ai droni con propulsione elettrica.
Tra i vantaggi principali relativi all’utilizzo di tale strumentazione si riscontrano:
- la riduzione del rischio di vittime e feriti. Tali strumenti possono infatti operare in ambienti pericolosi e ostili senza l’impiego di personale a bordo;
- la riduzione di costi operativi e di manutenzione, in quanto sono più economici da acquistare e più semplici da utilizzare rispetto agli aeromobili con equipaggio; hanno inoltre una capacità di volo maggiore con un impiego minore di carburante;
- miglioramento della consapevolezza situazionale e del processo decisionale, in quanto possono fornire dati e informazioni in tempo reale.
Sulla base di questi vantaggi i droni militari sono ampiamente utilizzati da molti paesi e organizzazioni in tutto il mondo. Alcuni esempi sono:
- l’Italia che sta sviluppando un’industria propria di droni e possiede una flotta che utilizza principalmente per missioni nazionali e internazionali, nonché per operazioni umanitarie e di mantenimento della pace;
- gli Stati Uniti che sono il paese leader nello sviluppo e nell’utilizzo di droni militari che adoperano per missioni di attacco, combattimento e supporto, sia nella guerra convenzionale che asimmetrica, così come per l’antiterrorismo e per la sicurezza interna. Gli USA sono il principale esportatore di droni militari;
- la Cina è il secondo paese nello sviluppo e nell’utilizzo di droni militari, che adopera per le missioni, per il combattimento e come supporto, sia in scenari regionali che globali, sia per la difesa territoriale che per la sicurezza marittima. Anche questo paese è uno tra i principali esportatori.
Il futuro dei droni militari sembra promettente, con nuove tecnologie e abilità in fase di sviluppo che ne ampliano costantemente le funzionalità e gli ambiti di impiego.
Nonostante i loro vantaggi, tuttavia, l’utilizzo dei droni solleva anche importanti questioni etiche, che includono:
- la responsabilità per l’uso della forza letale, la protezione dei civili e dei diritti umani e il rispetto del diritto e delle norme internazionali;
- rischi per la sicurezza dello strumento, essendo vulnerabile agli attacchi informatici, inceppamenti, hacking e spoofing, nonché alla possibilità di incidenti, malfunzionamenti e collisioni;
- possono creare controversie politiche e sociali a causa della percezione pubblica relativa al loro utilizzo, alla trasparenza e alla supervisione delle operazioni.
In conclusione, i droni militari rappresentano una parte cruciale della moderna guerra e della difesa, in quanto offrono vantaggi che completano e migliorano le prestazioni militari di un paese.
Tuttavia, è fondamentale tenere in considerazione i rischi tecnici, operativi, le questioni etiche e giuridiche nel loro utilizzo.